Anellini in oro usato di poco conto, venduti al compro oro, si trasformano in denaro contante

rottami d'oroHo sempre malvisto quelle persone che nelle occasioni importanti come battesimo, comunione o cresima ti regalano oggetti in oro. Non mi piacciono i regali in oro perché non sono un accessorio che utilizzo e inoltre le cose che mi sono state regalate nel corso del tempo ormai o non sono più di moda oppure mi vanno troppo piccole. Ultimamente, però, vedevo sempre più spesso insegne di Compro Oro in giro per la città che mi incuriosivano moltissimo e mi hanno spinto a cercare di saperne di più. Non immaginavo assolutamente che l’oro usato potesse essere fonte di tale guadagno! In rete ho potuto leggere i commenti di tante persone entusiaste che, grazie alla vendita del proprio oro usato, hanno potuto realizzare dei piccoli o grandi desideri.

Avevo dunque deciso: avrei venduto tutto il mio oro usato per realizzare un piccolo desiderio. Avevo già in mente di pagarmi un bel viaggio che sognavo di fare da tempo, quindi dovevo assolutamente individuare il Compro Oro che proponesse la massima quotazione dell’oro usato. Il mio “lavoro” è iniziato con una ricerca approfondita di tutti i punti vendita nelle vicinanza di casa. Avevo parecchie cose da vendere e sicuramente di questi tempi non è consigliabile girare con tanto oro in tasca o, peggio ancora, con il contante realizzato dalla vendita. Una volta individuati quelli più vicini alla mia abitazione, ho provveduto a contattarli tutti per conoscere le diverse quotazioni dell’oro. Non tutti i Compro Oro, infatti, propongono le stesse valutazioni per cui è molto importante valutarle una ad una. Dopo aver individuato una rosa di tre papabili Compro Oro li ho visitati tutti e mi sono fatto fare un preventivo. Un’amica mi aveva consigliato di mostrare ad ognuno dei negozi che visitavo il preventivo di quello precedente, così da strappare una quotazione migliore per l’acquisto dei rottami d’oro. Si è rivelata una strategia vincente perché sono riuscito a strappare proprio la cifra che volevo.

Quando ho portato finalmente i miei rottami d’oro per la vendita ero fra l’emozionato e lo spaventato. Vendere i propri oggetti d’oro è un’attività del tutto lecita e legale ma era la prima volta che lo facevo e quindi ero un pochino emozionato. Sono stato accolto, però, in un ambiente molto sereno e informale. L’addetto del Compro Oro mi ha messo subito a mio agio e mi ha fornito tutte le spiegazioni che mi servivano per tranquillizzarmi. La mia attenzione è stata subito attirata da un display luminoso che riportava una cifra. Mi sono chiesto cosa fosse ma l’addetto del negozio ha saputo anticipare la domanda spiegandomi che la cifra corrispondeva alla quotazione internazionale, in tempo reale, dell’oro. Inoltre, mano a mano che compieva qualche operazione, l’operatore mi spiegava cosa stesse avvenendo. Infatti ha provveduto dapprima a valutare l’originalità dell’oro e la sua qualità, poi a misurare con una bilancia di precisione tutto l’oro che avevo portato in vendita, infine ha calcolato la quotazione e infine mi ha sottoposto il preventivo. Molto più di quanto sperassi! Ho subito accettato quanto mi veniva offerto e a quel punto non mi è rimasto altro da fare che completare la parte burocratica. L’operatore, intatti, mi ha spiegato che la legge che regola la compravendita di oro usato ma anche di altro materiale prezioso prevede che ogni vendita venga indicata in un apposito registro. In questo modo si può sempre controllare la provenienza dell’oro e si scoraggia la ricettazione di oro rubato. Tutta questa operazione, però, non è durata che qualche minuto e io non ho dovuto fare nulla di particolare, solo consegnare i miei documenti personali e firmare il registro.

Il pagamento della vendita dell’oro usato è stato fatto in contanti. Insieme ai soldi mi hanno fornito anche la regolare ricevuta che mi hanno consigliato di conservare in caso di controlli. Sono uscito dal negozio davvero soddisfatto e felice, non solo per il guadagno realizzato ma pure per la gentilezza e la professionalità con la quale sono stato trattato. Penso che consiglierò a tutti i miei amici di liberarsi dei propri oggetti d’oro (ma anche d’argento) usati perché rappresentano davvero un piccolo tesoro che nessuno immagina di avere a casa propria.

Vendere il tuo oro per Natale

1512738750421120944Hai pensato alla possibilità di vendere il tuo oro per Natale? Le Festività solo probabilmente il periodo dell’anno in cui più di altri è utilissimo avere a disposizione un extra, magari per fare i regali, oppure per concedersi un viaggio.

Se non si vogliono intaccare i propri risparmi può essere un’ottima idea quella di vendere degli oggetti in oro inutilizzati: se hai dei gioielli in oro che non usi, oppure che sono danneggiati, rotti o esteticamente compromessi, puoi trasformarli in denaro contante in modo pressoché immediato!
I compro oro si occupano proprio di questo: tali esercizi infatti sono regolarmente abilitati ad acquistare oro usato direttamente da privati, riconoscendo un pagamento immediato.
Il pagamento può avvenire in contanti fino a 499 €, per cifre superiori invece deve essere effettuato tramite modalità tracciabili (assegno, bonifico bancario ecc.) in rispetto delle vigenti normative antiriciclaggio, ad ogni modo in entrambi i casi il pagamento viene effettuato subito.
Ai compro oro non interessa se l’oggetto in oro usato che proponi non è esteticamente piacevole, se è danneggiato o se le sue condizioni sono approssimative, ma badano esclusivamente all’effettiva presenza di oro nella sua struttura.
Quanto puoi guadagnare vendendo degli oggetti in oro?
Rivolgendoti a un compro oro potrai conoscere in modo dettagliato quanto puoi ottenere da un’operazione di questo tipo, ad ogni modo anche tu puoi effettuare una stima di quanto puoi ricavare dalla vendita del tuo oro usato.
Quali sono, quindi, i fattori che determinano il valore di un oggetto in oro?
Anzitutto bisogna sottolineare che i metalli preziosi quali l’oro e l’argento hanno una quotazione ufficiale che è valida in tutto il mondo.
La quotazione dell’oro è definita tramite un processo denominato Fixing, ed è sicuramente un buon consiglio quello di controllare la quotazione aggiornata prima di effettuare una vendita, anche tramite una semplice visita a un sito web accreditato.
Il valore di gioielli in oro e di qualsiasi altro bene prodotto in questo materiale dipende anche dalla loro purezza, e questo parametro è indicato dal carato.
I gioielli e gli oggetti in oro, nella grande maggioranza dei casi, sono realizzati in leghe metalliche in cui figura anche l’oro, ma non si compongono di oro puro.
Suddividendo la composizione della lega metallica dell’oggetto in oro in 24 parti uguali, i carati indicano sostanzialmente quante di queste 24 parti sono in oro.
Alla luce di questo è evidente che l’oro 24 carati è l’oro puro, quindi è prodotto in oro al 100%, un oggetto in oro 18 carati invece è prodotto in una lega metallica composta di oro per 18/24.
Ricorda sempre che la quotazione ufficiale dell’oro, quindi quella che puoi consultare online e su qualsiasi altra fonte attendibile, fa riferimento all’oro 24 carati.
La valutazione che un compro oro fornirà relativamente a un oggetto in oro dipenderà ovviamente anche dal suo peso, oltre che dalla sua purezza e dalla quotazione ufficiale del metallo prezioso, oltre a questi parametri oggettivi vi è anche un altro fattore che devi considerare, ovvero lo spread.
Lo spread è una somma economica che il compro oro trattiene dal valore oggettivo del bene in oro al fine di trarre il suo profitto, ed è proprio per via dello spread se le proposte dei vari compro oro relative al medesimo oggetti possono rivelarsi differenti.
Ogni compro oro può determinare in piena libertà l’ammontare dello spread, impostando così una vera e propria strategia commerciale.
Scegliere che tipo di spread praticare è molto importante per il successo dell’attività di compro oro e non è un’operazione semplice: un spread molto basso può certamente attirare molti clienti, ma potrebbe ridurre eccessivamente i profitti, se si pratica uno spread alto i profitti si accrescono per ogni transazione, per contro però l’agguerrita concorrenza potrebbe ridurre in modo significativo il numero dei clienti.
Al di là di questo, se desideri vendere degli oggetti in oro puoi assolutamente rivolgerti a più compro oro e scegliere di vendere a quello che ti propone la cifra più elevata.

Facciamo fruttare i nostri vecchi gioielli

vecchi gioielli d'oroA tutti sarà capitato di trovare in fondo ad un cassetto un bracciale in oro danneggiato oppure una catenina che proprio non s’indossa più perché fuori moda. Questi oggetti inutilizzati possono essere trasformati in denaro contante in pochi e semplici passaggi grazie ai compro oro presenti su tutto il territorio italiano. Come procedere per ottenere il massimo da questo tipo di transazione? Per prima cosa è indispensabile informarsi nel dettaglio e recuperare ogni tipo di informazione in merito. Oggi sono sempre di più i negozi che presentano offerte imperdibili, per una buona vendita presso questi esercizi occorre seguire poche e semplici regole, per non farsi trovare impreparati. Il primo passo da compiere è quello di pesare i preziosi a casa. Per farlo è sufficiente utilizzare una bilancia digitale, del tipo che si utilizza in cucina per conoscere il peso degli alimenti. Nei compro oro si verrà pagati solo ed esclusivamente per l’oro, quindi se si è in possesso di un gioiello con incastonate delle pietre queste non verranno mai incluse nella pesata. Il secondo step è quello di informarsi della quotazione dell’oro attraverso il web. Il metallo giallo ha un valore nei mercati azionari che varia di giorno in giorno. In borsa questo valore si riferisce all’oro puro, i gioielli non sono mai realizzati interamente in oro, perché questa lega sarebbe troppo dura da lavorare se non associata ad altri componenti. Solitamente i gioielli in oro sono in 18 carati, per queste ragioni le quotazioni dei compro oro sono inferiori rispetto a quelle della Borsa. In internet è possibile prendere visione di tutti i negozi che acquistano oro e trovare chi propone la quotazione migliore. Questi esercizi danno la possibilità all’utente di bloccare il prezzo dell’oro in tempo reale, per non dover sottostare alle oscillazioni dei mercati azionari. Questa operazione può essere fatta utilizzando i siti online di questi esercizi. Una volta che si sarà scelto il banco metalli con la proposta migliore ci si potrà recare di persona per concludere l’affare. Per non incappare in brutte sorprese è sempre meglio affidarsi a gruppi rinomati, conosciuti e che operano nel settore da tempo. Prima di recarsi in un compro oro bisogna verificare se quel negozio è realmente abilitato per questo tipo di operazione e che abbia tutte le autorizzazioni in regola. Un ulteriore controllo è quello di verificare la presenza di quel dato compro oro sul sito della Banca d’Italia, è una verifica semplice che può essere effettuato direttamente online dal sito ufficiale. Per procedere alla vendita bisogna avere con sè un documento d’identità valido e diffidare di chi non richiede queste informazioni, obbligatorie per legge. Una volta entrati nel negozio il personale provvederà con un piccolo test per verificare la purezza dell’oro dei gioielli presentati. In seguito i preziosi verranno pesati su una bilancia che deve essere posta in vista e sul bancone, per permettere al venditore di poter verificare il risultato. Quando si conosce il peso dei monili si effettua il calcolo per definire il valore in contanti. La cifra viene comunicata al venditore e se quest’ultimo accetta si passa direttamente all’atto di cessione. A chi vende deve essere rilasciata una copia della transazione dove nel dettaglio è descritto cosa si è venduto, tutti i dati di chi acquista e compra e i contanti in euro rilasciati. A questo punto la compra-vendita è conclusa e vecchi gioielli inutilizzati e danneggiati saranno diventati soldi in contanti, per soddisfare ogni tipologia di esigenza e desiderio. Seguendo questi consigli basilari è possibile agire in tutta sicurezza, con la garanzia di portare a termine un buon affare. Privilegiando per questo tipo di vendita i grandi gruppi del settore è sempre una buona scelta, perché l’affidabilità di questi marchi è comprovata dall’esperienza acquisita nel tempo e dalla garanzia che si verrà accolti da personale preparato e competente che non lascerà mai nulla al caso. In questo modo l’oro usato e dimenticato diventerà cash sonante da utilizzare per ogni tipo di evenienza.

Consigli su come ottenere la migliore quotazione oro a Roma

migliore quotazione oroCome fare ad ottenere la migliore quotazione oro a Roma se si vogliono vendere gioielli o altri oggetti usati realizzati in questo metallo prezioso?
Le regole da seguire sono semplici, cerchiamo dunque di fare chiarezza da questo punto di vista. Anzitutto è importante specificare che l’oro, analogamente all’argento, ha una quotazione valida a livello internazionale, di conseguenza laddove si vogliano vendere oggetti in oro bisogna attenersi a questo dato che ha validità globale.
Il valore dell’oro non è stabile dal punto di vista temporale: esso viene infatti stabilito due volte al giorno attraverso una procedura che prende il nome di Fixing.
Chiunque può controllare in tempo reale la quotazione dell’oro: su Internet vi sono diversi siti web attendibili i quali consentono appunto di verificare questo dato con un semplice click.
Il primo consiglio che è importante specificare alla persona che desidera rivolgersi a un compro oro è dunque quello di verificare la quotazione di questo metallo, in modo da avere quantomeno un’idea di massima circa il valore dell’articolo che si sta vendendo.
Per determinare il valore di un oggetto in oro usato la quotazione ufficiale dell’oro deve essere rapportata alle caratteristiche del singolo articolo, ovvero il suo peso, quindi l’effettiva quantità di oro in esso contenuta, e il suo livello di purezza.
I gioielli e gli oggetti in oro infatti non sono mai realizzati in oro puro, salvo rarissime eccezioni: essi sono prodotti al contrario in delle leghe metalliche in cui figura anche l’oro.
Da questo punto di vista l’unità di misura di riferimento è il carato: il carato indica appunto quante unità di lega metallica, sul totale, sono composte da oro.
Il carato, il cui simbolo è kt, indica su una base di 24/24 quante parti dell’oggetto sono prodotte in oro, e si spazia da 1 kt fino a 24 kt, cifra che corrisponde appunto all’oro puro.
Un oggetto in oro ha dunque un valore oggettivo, per quale motivo dunque si parla di “migliore quotazione oro”?
Sebbene sia assolutamente vero il fatto che gli articoli in oro abbiano un valore oggettivo bisogna considerare anche che i compro oro, ovvero gli esercizi che si occupano di acquistare oggetti in oro direttamente dai privati, praticano dei diversi spread.
Lo spread è una percentuale che il compro oro trattiene per i trarre i suoi guadagni, e tale percentuale può variare da azienda ad azienda.
I vari compro oro praticano dunque spread differenti, di conseguenza per vendere i propri oggetti in oro alla miglior quotazione è un ottimo consiglio quello di far valutare i propri articoli usati da più compro oro, orientandosi verso quello che assicura il guadagno più consistente.
Questo aspetto è fondamentale per massimizzare i guadagni, ed è valido sia per gli articoli in oro che per quelli in argento.
Chi desidera vendere degli oggetti in oro deve accertarsi di essersi rivolto a un compro oro regolarmente autorizzato allo svolgimento di tale attività, e a tale riguardo è fondamentale sottolineare che al momento della vendita l’operatore deve richiedere al cliente di fornire i suoi documenti di identità e di compilare alcuni moduli identificativi.
Queste procedure devono essere seguite per legge per evitare che i compro oro possano divenire veicolo di attività illecite, di conseguenza laddove un’azienda non segua queste procedure deve necessariamente essere vista con sospetto e deve essere di conseguenza evitata.
Il pagamento da parte del compro oro è immediato ed è in contanti, ovviamente nell’ambito dei limiti che la legge impone: i pagamenti superiori a 3.000 euro devono essere effettuati tramite sistemi tracciabili, come possono essere ad esempio gli assegni.
Disporre di un “extra” come questo non può che essere un’ottima prerogativa, e tante persone scelgono di privarsi di vecchi oggetti in oro per concedersi un viaggio, per acquistare un articolo tecnologico e per togliersi degli sfizi senza dover attingere ai propri risparmi.
Per vendere gioielli o oggetti in oro e in argento alla migliore quotazione, dunque, la parola d’ordine è confrontare: i compro oro praticano spread differenti, e il consumatore può legittimamente orientarsi verso quello in grado di garantire la transazione più fruttuosa.

Vendere oro usato per acquistare la mia vacanza in Grecia

oro 18 k - L’oro è da sempre considerato come il “bene rifugio” per eccellenza, ossia un investimento che non perde il suo valore nel tempo. Se si ha la fortuna di possedere un quantitativo di questo metallo, si può decidere in qualsiasi momento di convertirlo in liquidità. Al fine di massimizzare il ricavo, occorre tuttavia non solo scegliere il momento più opportuno alla vendita, ma soprattutto ottenere una stima del valore dell’oro che si intende far valutare: l’obiettivo è infatti quello di raggiungere la massima valutazione dell’oro disponibile nel mercato in un determinato periodo. Portare i propri beni direttamente da un compro-oro roma senza aver effettuato questa previa valutazione, seppur approssimativa, può tradursi in un rischio, in quanto il compratore si troverà in una posizione di vantaggio che cercherà prontamente di sfruttare.
Vediamo quindi qui di seguito i metodi per ottenere una quotazione dell’oro in tempo reale, effettuando alcuni semplici test tra le mura domestiche.

Anzitutto occorrerà verificare l’effettiva autenticità del metallo: il nostro oro usato è vero o falso? Per accertarsi circa questo aspetto, sarà sufficiente munirsi di una buona lente d’ingrandimento, con la quale si ispezionerà il gioiello o l’oggetto, alla ricerca di quegli elementi che potranno determinare la bontà del metallo. Si dovranno identificare i punti che mostrano contrassegni ufficiali, come timbri o marchi. Si tratta di segni che indicano la finezza o i carati dell’oro, entrambi espressi in cifre che potranno essere riconosciute con l’aiuto della lente. In occasione di queste ispezioni, sarà utile tenere a mente alcuni importanti fattori: l’oro usato di vecchia data potrebbe aver perso traccia di questi segni, in quanto il tempo e l’usura potrebbero aver cancellato parte o la totalità dei segni; inoltre, un oggetto falsificato può esibire delle sigle che a prima vista sembrano autentiche, ma che dopo un’attenta disamina si rivelano false; infine, sarà essenziale prestare attenzione alle aree scolorite, tipici segnali che ci indicano la non autenticità del materiale. Si consiglia quindi di analizzare il proprio oro usato con pazienza e precisione, al fine di evitare di incorrere in conclusioni affrettate.

Una volta certi della bontà del nostro oggetto prezioso, potremo quindi passare alla valutazione della sua qualità. Anche in questo caso, chi non volesse ricorrere direttamente al parere dell’acquirente, potrà ricorrere ad alcuni comprovati metodi di auto-valutazione dell’oggetto.
Uno dei metodi più conosciuti, ma non per questo raccomandato, consiste nel “mordere” l’oro per verificare se questa operazione lasci delle tracce, in quanto la loro presenza è indice di autenticità del metallo. Questo metodo è tuttavia sconsigliabile, sia per la salute dei denti, che per il danno, a volte permanente, che si può arrecare al gioiello.

Una prova più pratica è invece quella del test del magnete. Procurandosi una potente calamita si potrà mettere alla prova il nostro oro, semplicemente avvicinando il magnete all’oggetto prezioso: se ci sarà attrazione, di sicuro l’oro è falso. Ciononostante, l’esito negativo del test non è sempre garanzia di autenticità, poiché l’oggetto contraffatto potrebbe essere costituito da materiale non magnetico.

Un ulteriore prova per accertarsi della qualità dell’oro consiste nel valutarne la densità. In questo caso, si dovrà pesare l’oggetto con una bilancia, che dovrà essere particolarmente sensibile se il bene in questione è di piccole dimensioni, come ad esempio un anello. In seguito, si dovrà immergere il gioiello in una piccola fiala con dell’acqua, che dovrà avere una scala in millimetri. Una volta immerso nella provetta, l’oggetto farà innalzare il livello dell’acqua; il valore iniziale e quello successivo all’immersione dovranno essere applicati ad una semplice formula (peso / differenza), dalla quale si otterrà un risultato che ci indicherà la qualità dell’oro. Un valore intorno a 14 corrisponde a 14 carati, mentre un risultato tra 15 e 16 indica 18 carati.

Un ultimo ed efficace metodo si basa sulla somministrazione di poche gocce di acido nitrico sull’oro: se questo non cambia colore, sarà molto probabilmente autentico.

Grazie ai sistemi esposti si potrà valutare con un discreto livello di certezza la qualità dell’oro, per poi convertirlo in contanti e magari togliersi lo sfizio di una tanto desiderata vacanza in un’isola greca.

Investire i propri risparmi, cominciando dalle sterline d’oro

monete-anticheL’investimento in oro è una soluzione molto apprezzata soprattutto in periodi di crisi economica, valutaria, finanziaria oppure politica in quanto questo metallo prezioso si configura come un vero e proprio bene rifugio. Al tempo stesso i piccoli investitori preferiscono optare per le monete preziose assimilate all’oro da investimento. Proprio per questo motivo mantengono il loro valore nel lungo periodo, le transazioni commerciali che le riguardano sono esenti dal pagamento delll’Iva e possono essere facilmente conservate. Tuttavia non tutte le monete sono uguali: infatti esistono pezzi valutati maggiormente perché considerati dei veri e propri classici. Il valore degli esemplari viene determinato in base alla quantità d’oro puro contenuta e alle logiche di mercato (rapporto tra domanda e offerta). Tra le monete più apprezzate come forma di investimento rivestono un ruolo speciale le sterline d’oro. Gli esemplari assimilati all’oro da investimento sono stati coniati dopo il 1800, mentre quelli appartenenti a serie di conio precedenti sono considerate antiche. Di conseguenza il loro valore è soprattutto numismatico e non dipende dalla quantità d’oro puro contenuto.
Le sterline d’oro possiedono determinati requisiti e la loro verifica è fondamentale per assicurare l’originalità dei pezzi. Gli esemplari si caratterizzano per avere un peso lordo di 7,98 grammi, dei quali 7,32 sono in oro puro. Infatti la percentuale di oro contenuta si attesta al 91,7%, mentre la parte rimanente è composta da rame. Si tratta del cosiddetto crown gold. Chiamata anche sovereign per il fatto di recare impressa sul retro l’immagine del sovrano corrente del Regno Unito, le sterline d’oro possono essere indicate anche attraverso il nome del Re oppure della Regina che le hanno fatte coniare. Si parla così di sterline Guglielmo IV, Vittoria I, Elisabetta II oppure Giorgio VI. Le monete hanno il valore nominale di una sterlina, tuttavia il loro prezzo può variare notevolmente.
La sterlina d’oro è stata introdotta per la prima volta nel 1489 dal primo sovrano della dinastia Tudor, Enrico VII. Questi pezzi erano di maggiori dimensioni e avevano un più alto contenuto d’oro puro: infatti erano a 23 carati (96% di oro puro contenuto sul peso totale). Soltanto con il sovrano successivo, Enrico VIII, i pezzi hanno adottato il titolo 22 carati, pur mantenendo un peso di 15,6 grammi. Fu soltanto nel 1816, quando fu modificata la legislazione riguardante il conio, che le monete passarono a pesare 7,98 grammi, valore valido e adottato ancora al giorno d’oggi.
Investire in sterline d’oro è un’ottima forma di investimento perché si tratta di una delle monete più famose al mondo ed è molto apprezzata sia dagli investitori che dai collezionisti. In quest’ultimo caso bisogna valutare lo stato di conservazione dei pezzi. Al tempo stesso, per valutare il prezzo dell’esemplare, bisogna distinguere tra sterline d’oro di nuovo conio e di vecchio conio. In entrambi i casi le monete sono in oro 22 carati, tuttavia le loro quotazioni sono differenti. All’interno del vecchio conio sono comprese le monete coniate tra il 1887 e il 1982; invece i pezzi di nuovo conio sono state emesse a partire dall’anno 2000. Infatti dal 1983 al 1999 il governo britannico aveva decretato la sospensione delle emissioni delle sterline d’oro, eccezion fatta per gli esemplari a conio specchio. Questa decisione è stata presa per limitare la circolazione di vere e proprie monete-lingotto. Al tempo stesso bisogna tenere a mente dalla fine della Prima Guerra Mondiale fino al 1957 il governo del Regno Unito sospese la produzione di sterline d’oro a seguito dell’uscita del Paese dal golden standard. Alcune emissioni ebbero corso soltanto nelle sedi decentrate della Zecca britannica (Pretoria, Melbourne, Bombay, Ottawa, Sydney) fino al 1932.
In genere le monete di vecchio conio sono considerate le migliori a patto che non siano abrase e abbiano un buono stato di conservazione. Molto apprezzate sono anche le sterline d’oro emesse prima del periodo vittoriano, tuttavia si tratta di pezzi molto rari che hanno quotazioni maggiori. Questo fatto si spiega con l’abitudine della Banca di Inghilterra di effettuare il periodico ritiro dalla circolazione delle sterline d’oro usurate e prive del loro valore legale per fonderle e utilizzare il materiale per nuove emissioni. In genere una sovrana aveva una vita di 15 anni perché, trascorso questo periodo di tempo, la moneta presentava abrasioni che facevano diminuire il peso oltre i requisiti minimi legali. Si calcola che nel corso degli anni siano stati coniati circa un miliardo di pezzi, tuttavia le sterline d’oro attualmente circolanti sono in numero notevolmente inferiore. Inoltre nel 1891 tutte le sovrane e le mezze sovrane sotto peso sono state ritirate dalla circolazione e sostituite con pezzi di nuova emissione. Il metallo fu quindi utilizzato dalla Royal Mint di Londra nel 1892 per il conio di 13.680.486 mezze sovrane nel 1892 e nel 1900 per battere 10.846.741 sterline d’oro. Con la stessa legge del 1891 si dichiararono fuori corso le monete emesse prima del 1837, che da quel momento ebbero soltanto un valore numismatico e collezionistico. Al tempo stesso molte sovrane del periodo vittoriano si sono conservate perché i loro proprietari preferirono depositarle nei caveau delle banche piuttosto che impiegarle come moneta legale. Infatti la principale moneta di corso nell’Inghilterra vittoriana era la mezza sovrana e non la sterlina.
La vendita e l’acquisto delle sterline d’oro avviene rivolgendosi a cambiavalute ufficiali, sportelli bancari che effettuano questo servizio oppure a brand di investimento riconosciuto, banco metalli o altri operatori professionali in oro e metalli preziosi. La quotazione delle sovrane varia dai 220 ai 260 euro al pezzo a seconda della tipologia della moneta oggetto della transazione commerciale. In ogni caso per legge il valore delle sterline d’oro da investimento non deve presentare uno spread superiore all’80%: si tratta di un termine tecnico che indica la differenza tra il prezzo di vendita e la quotazione. Non esiste un prezzo ufficiale, ma si deve fare riferimento alla quotazione attuale dell’oro determinata dal London Bullion Market e al rapporto tra domanda e offerta per queste monete. Per questo motivo è bene rivolgersi a professionisti esperti oppure controllare l’andamento del golden fixing e del mercato delle monete d’oro da investimento sui listini del Sole 24 Ore oppure di altri operatori finanziari riconosciuti e affidabili.
In genere il prezzo delle sterline in oro viene espresso con lettera e denaro: si tratta di due cifre che indicano rispettivamente il costo dell’acquisto e il ricavo per la vendita. Di conseguenza il prezzo è più alto quando si decide di acquistare e leggermente più basso quando si vendono gli esemplari. Inoltre sono previste alcune minime differenze di costo tra i pezzi di nuovo e di vecchio conio. Inoltre, per capire il valore di una sterlina d’oro bisogna verificare l’anno di emissione e lo stato di conservazione. Gli esemplari a fior di conio hanno quotazioni maggiori perché si tratta di monete perfette, la cui superficie appare esattamente come se fosse stata appena emessa. Si tratta di situazioni abbastanza rare e il numero di esemplari che rientrano in questa categoria diminuisce con l’aumentare dell’età delle sovrane. Infatti, più lunga è stata la circolazione delle monete e più è facile che abbiano subito danni, graffi e abrasioni.
L’importanza dello stato di conservazione per determinare il valore delle sterline d’oro è legato al fatto che il prezzo delle monete equivale nella maggior parte dei casi al loro peso in oro in base alla quotazione attuale. Può accadere, quindi, che graffi e ammaccature possano intaccare il valore della sovrana, anche se si tratta di situazioni limite che si verificano raramente. Un discorso a parte va fatto per le monete numismatiche, cioè da collezione: sono pezzi che si caratterizzano per la loro antichità, la rarità oppure per la presenza di difetti di coniatura. Infatti esistono serie di emissione dal numero limitato oppure che presentano una domanda notevolmente superiore all’offerta del mercato. Sono queste caratteristiche a influenzare il valore della sterlina stessa e interessano, anche se in maniera meno marcata, anche le monete da investimento.

Fixing dell’Oro, come funziona

24 karat gold bars Conoscere cos’è il Fixing dell’oro è molto interessante, soprattutto per le persone che stanno valutando la possibilità di vendere degli oggetti in oro o di effettuare degli investimenti di questa tipologia, vediamo dunque di che cosa si tratta.
Anzitutto va sottolineato che l’oro, proprio come l’argento, ha un valore ufficiale valido a livello internazionale, ed è proprio a questo valore che bisogna far riferimento nel momento in cui si vende o si acquista dell’oro.
Ovviamente i vari esercizi di compro oro trattengono delle percentuali differenti da ogni transazione, di conseguenza non deve stupire se per il medesimo oggetto in oro si ricevono delle proposte differenti da parte di aziende concorrenti, ad ogni modo il valore di mercato dell’oro è sempre determinato oggettivamente.
Il valore dell’oro non è stabile nel tempo, ma al contrario è soggetto a fluttuazioni, paragonabili a quelle borsistiche.
Alla luce di questo è vivamente consigliabile controllare la quotazione ufficiale dell’oro poco prima di concludere una vendita, e informarsi non è affatto complicato: su Internet infatti vi sono molti siti ufficiali in cui si possono consultare appunto le quotazioni ufficiali aggiornate dei vari metalli preziosi.
A questo punto sorge spontaneo porsi alcuni quesiti: chi determina il valore dell’oro? Quali fattori influiscono sul medesimo? Con che cadenza questa quotazione ufficiale viene aggiornata? Scoprire cos’è il Fixing consente di rispondere a tutte queste domande.
Il Fixing è l’atto di fissare una quotazione ufficiale, che si tratti di oro, come in questo caso, o anche di altri metalli preziosi o di tassi bancari.
É ancor più preciso affermare che il Fixing corrisponde ai momenti della giornata in cui i soggetti preposti aggiornano la quotazione ufficiale, fissandola e rendendola pubblica.
Possiamo sottolineare subito che il Fixing dell’oro viene effettuato due volte al giorno nella città di Londra, esattamente alle 10:30 e alle 15:00: in questi orari dunque la quotazione dell’oro viene aggiornata e viene resa pubblica tramite i vari canali ufficiali.
Il Fixing dell’oro ha una storia antichissima: questa pratica è nata infatti nel lontano 1919: all’epoca il London Gold Market Fixing, ovvero il mercato londinese dedicato all’oro e all’argento, era presidiato dalla famiglia Rothschild e da altri 4 mercanti piuttosto potenti.
Oggi il London Gold Market Fixing è gestito da importanti istituti bancari, ma il Fixing straordinariamente simile a quello degli albori: tramite delle apposite riunioni, infatti, gli istituti che hanno questo potere determinato il valore di questo metallo prezioso.
Stabilire questa quotazione significa ovviamente avere un’influenza determinante sul mercato mondiale della compravendita di oro, ragion per cui queste banche detengono un grande potere e hanno, allo stesso tempo, una notevole responsabilità.
Probabilmente è proprio per via delle grosse responsabilità che derivano dalla gestione del Fixing che uno dei grossi istituti bancari che era chiamato a decidere circa la quotazione dell’oro, ovvero Deutsche Bank, ha scelto di farsi da parte.
Molti sostengono che il gruppo Deutsche Bank possa aver scelto di uscire dal ristretto “gotha” di banche in grado di determinare il valore ufficiale dell’oro perché scoraggiato dalle colossali multe che sono state comminate ad alcuni istituti bancari a cui sono state contestate delle irregolarità nell’ambito di differenti tipologie di Fixing.
A seguito dell’abbandono di Deutsche Bank, dunque, attualmente gli istituti bancari che stabiliscono la quotazione dell’oro sono 4, ovvero Scotia Mocatta, HSBC, Barclays e Société Generale. Gli aspetti che queste banche considerano nel determinare la quotazione dell’oro sono diversi: sicuramente hanno un’importanza primaria dei dati di natura prettamente economica, legati dunque alla quantità di domanda e di offerta di questo bene, ma allo stesso tempo vengono considerati anche fattori socio-politici.
Circa i possibili sviluppi futuri relativi al Fixing dell’oro gli esperti sono concordi nel prevedere un maggiore coinvolgimento della Cina, sia perché è oramai divenuta la prima economia al mondo, sia perché eccelle anche nella produzione e nel consumo di questo metallo prezioso.

Cercatori d’oro in città, dove trovare l’oro nella vita di tutti i giorni

iphone mas caroNella maggior parte dei casi l’oro viene usato per realizzare gioielli e oggetti di oreficeria, tuttavia pochi sanno che questo metallo si trova anche in quasi tutti i dispositivi elettronici usati nella vita quotidiana. Infatti l’oro è molto apprezzato in elettronica e nella computeristica perché si caratterizza per altissime proprietà di conduttività termica ed elettrica; al tempo stesso è inalterabile e quindi non risente dell’azione degli acidi e non si ossida a contatto con l’acqua o con l’aria. Per tutti questi motivi ogni anno diverse tonnellate della produzione aurifera vengono utilizzate dall’industria elettronica e da quella dei computer. In particolare le componenti elettroniche interne dove è presente l’oro sono i circuiti stampati, il processore del computer, la memoria RAM, le schede di espansione, chipset e la scheda madre.

Bisogna tenere a mente che in ogni dispositivo elettronico sono presenti quantità infinitesimali di metallo aureo. Questo è dovuto al fatto che il metallo è estremamente duttile e quindi da un grammo si ottiene un filo lungo oltre 3 chilometri. Chiamato anche il metallo eterno, l’oro sta diventando un prodotto sempre più valutato, anche a causa della perdurante crisi economica: di conseguenza da alcuni anni è aumentata la pratica di monetizzare il metallo estraendolo dagli apparecchi elettronici in disuso oppure rotti. Sul web sono infatti diffusi video e tutorial per un recupero fai da te, tuttavia bisogna tenere a mente che questa operazione va effettuata con grande attenzione perché spesso si utilizzano acidi pericolosi per scindere l’oro dagli altri componenti. Inoltre possono servire attrezzature adatte, ad esempio delle pinze particolari e un cannello ossidrico. Al tempo stesso è necessario lavorare ingenti quantità di rifiuti elettronici per ottenere un certo guadagno: ad esempio serve circa una tonnellata di computer e dispositivi elettronici per estrarre 15 grammi di oro.
Per evitare spese che vanifichino il guadagno sperato si consiglia di rivolgersi ad aziende specializzate che recuperano l’oro dai rifiuti elettronici in maniera professionale in quanto strutturalmente attrezzate per il riciclaggio di particolari materiali in modo semplice e veloce. Alcune società hanno aumentato notevolmente il proprio fatturato svolgendo questa attività e rivendendo l’oro estratto dalle componenti elettroniche come lingotti.

Diverse società che effettuano l’estrazione del metallo nobile rivendono l’oro estratto in Germania e Gran Bretagna, mentre altre importano ingenti quantitativi di rifiuti elettronici da Paesi in via di sviluppo, ad esempio la Malesia e l’India. In questo modo si crea un vero e proprio circolo economico virtuoso, che sottolinea gli altri benefici che si ottengono con al pratica di recupero dell’oro.
Infatti non bisogna dimenticare che recuperare l’oro da apparecchi elettronici in disuso o rotti (tablet, computer, cellulari, smartphone e molti altri ancora) riduce notevolmente l’impatto ambientale delle attività umane. Da un lato ci sono molti meno rifiuti da smaltire, dall’altro si hanno a disposizione quantità rilevanti di metallo giallo: in questo modo è possibile ottimizzare il consumo delle risorse naturali riducendone l’estrazione. Al tempo stesso queste pratiche possono essere messe in atto anche per altri metalli presenti nei dispositivi elettronici, come il nichel, l’argento, il rame e il manganese.
Questa attività risulta ancora più importante considerando che ogni anno si producono a livello mondiale oltre 50 milioni di tonnellate di RAEE (rifiuti elettrici ed elettronici) e che queste quantità sono in rapida crescita a causa dell’obsolescenza programmata dei dispositivi e dell’incessante innovazione tecnologica. Di conseguenza il tema del recupero dell’oro è sempre di maggior attualità: qualche anno fa la Comunità Europea ha emanato la Direttiva 2002/96 per dare linee guide in merito agli Stati membri. D’altra parte l’oro viene riciclato al 99%, tuttavia i normali processi di di scissione risultano molto inquinanti: per questo si stanno sviluppando sistemi sempre meno invasivi e che abbiano un limitato impatto sia sull’ambiente che sulla salute degli operatori del settore.