Oro fisico o finanziario, quale acquistare

numismaticaE’ proprio nei momenti di crisi finanziaria, come quello che stiamo attraversando, che gli investitori puntano su sistemi d’investimento più remunerativi e più certi di quelli tradizionali.
Per investitori s’intendono persone con possibilità economiche differenti, perché l’investimento non è a esclusivo appannaggio dei grandi portafogli, ma anche di chi ha a disposizione piccoli importi.
Nella selva di proposte allettanti e a volte troppo redditizie perché siano reali, l’attenzione ai metalli preziosi, all’acquisto di oro da investimento è quanto meno doverosa, perché ha radici antiche e si configura da sempre come bene rifugio.
Il focus che stiamo per affrontare è quello legato al mondo dell’oro, che distingueremo in oro finanziario e oro fisico.

L’oro finanziario
L’oro finanziario o anche oro cartaceo significa sostanzialmente acquistare futures dell’oro, che sono dei contratti negoziati in borsa. Le parti decidono di scambiare un determinato quantitativo di attività finanziarie, a un prezzo stabilito e in una data già decisa.
In questo modo i futures sull’oro incrementano il loro valore con l’aumento dell’oro fisico ed è un acquisto che permette di avere prospettive di rialzo sul valore dell’oro fisico.
In Borsa i futures dell’oro sono considerati strumenti finanziari derivati, cioè è consentito comprare un titolo del valore ad esempio di 10.000 euro a 1.000 euro.
Potenzialmente è un vantaggioso investimento, perché basandosi sull’esempio appena fatto se il titolo da 10.000 euro crescesse del 10%, i nostri 1.000 euro s’incrementerebbero di altri 1.000 euro e, di fatto, avremmo raddoppiato il capitale investito.
Per contro è una strada non privi di rischi, perché nonostante il meccanismo di leva, se l’oro dovesse scendere, l’Istituto di Credito ossia la Banca chiederebbe di aggiungere il margine di garanzia. Se calcolassimo la perdita del 5% sull’esempio degli 1.000 euro citati in precedenza, significherebbe versare 500 euro alla Banca.
Esistono strumenti alternativi ai futures. Sono scelte più complicate e complesse che richiedono di solito l’ausilio di esperti di settore che meglio sanno consigliare la strada meno rischiosa.
Tra queste opzioni troviamo l’acquisto di azioni di società minerarie. E’ un investimento legato non solo all’andamento del prezzo dell’oro, ma anche alla situazione politica del Paese in cui avviene l’estrazione, in pratica fluttua sulla base delle leggi vigenti in quel determinato Stato. Proseguiamo con gli ETC Contratto Derivato, che sono un strumento finanziario ibrido cioè correlato alla materia prima fisica, e il loro valore è determinato dal sottostante, in questo specifico caso l’oro.

L’oro fisico
La prima importante distinzione da fare quando si tratta l’argomento oro fisico, è quella di dividere lo stesso in due categorie, e cioè quelle di oro allocato e oro non allocato.
L’acquirente dell’oro allocato è di diritto il proprietario che delega la custodia all’Istituto di Credito che non ha diritti di proprietà sull’oro, in pratica la Banca non potrà usarlo come pegno di garanzia per la sua liquidità e in caso di fallimento della stessa non potrà essere pignorato ma rimane protetto e al sicuro.
Differente è l’allocazione, per cui non si è proprietari dell’oro ma creditori. In questo caso il metallo prezioso può essere utilizzato dalla Banca per soddisfare la propria liquidità.
Questa distinzione è importantissima per la piena coscienza sull’acquisto di questo tipo d’investimento.
Oltre all’oro allocato o meno, esiste l’acquisto di lingotti e monete d’oro.
E’ meglio acquistare oro certificato, chiamato Good Delivey che ha un valore più alto rispetto a quello non certificato. La certificazione è sinonimo di purezza, poiché la percentuale minima di oro non può essere inferiore al 99,5%.
Il formato dei lingotti da acquistare più consigliato è la forbice che va da 1 grammo a 12.5 kg.
Le monete d’oro, peraltro bellissime da possedere, hanno un valore variabile rispetto alla quantità d’oro contenuta. Il vantaggio delle monete sui lingotti è che hanno una maggiore liquidità a patto che le stesse rientrino nella categoria di monete d’oro da investimento che è un dato derivante dalla data impressa, poiché si riferisce alla coniatura successiva al 1800. Queste sono le uniche monete quotate in borsa. Il loro prezzo di vendita è calcolato sulla quantità d’oro di cui sono fatte, un valore che non potrà essere superiore all’80% al valore dell’oro contenuto. Inoltre, altro importante requisito, è quello che devono avere una purezza uguale o superiore ai 900 millesimi.