Oro usato, a chi venderlo e come fare

oro usato per denaro contanteRegalare oggetti in oro è un’usanza radicata nel tempo. E’ anche piacevole, perché comunque indica attenzione da parte di chi si reca in gioielleria e pensa di far cosa gradita regalando un oggetto prezioso.
L’oro è effettivamente prezioso: un metallo senza tempo, bello, simbolo di ricchezza e benessere. Purtroppo non sempre, anche se animati dalle migliori intenzioni, gli oggetti d’oro che si scelgono sono adatti alla personalità e al gusto di chi li riceve.
Per fortuna c’è un’alternativa semplice per far sì che il regalo sia gradito: basta trasformarlo in quello che più si desidera!
Può trattarsi di un nuovo cellulare, un computer, un viaggio o un oggetto d’arredo. L’oro può diventare tutto questo, ed altro ancora, semplicemente andando a vendere gioielli usati ad un compro oro serio, certificato e garantito.
Questa opportunità è oggi molto semplice e sicura, alla portata di tutti. Grazie anche ad internet, è possibile rendersi conto del valore che si ha tra le mani e cambiarlo in moneta, senza brutte sorprese o delusioni.

Come fare? E’ facile ed immediato.
Anche se non si è mai frequentato questo settore, basta un giro su internet per trovarsi di fronte a diverse opportunità. Chiaramente, non tutto ciò che si trova in rete è garantito, ma chiunque, con un minimo di buon senso, può capire dove c’è serietà e professionalità. Bisogna cercare ditte di compro oro che palesino chiaramente il prezzo dell’oro, che abbiano un sito facile da capire, semplice, intuitivo. In genere, gli affiliati ad una catena di franchising offrono maggiore serietà e competenza.
Una volta individuati dei negozi abbastanza vicini, o facilmente raggiungibili, bisognerà valutare il prezzo che offrono a coloro che vogliono vendere i propri gioielli usati.
Il prezzo al quale acquistano l’oro deve essere chiaramente evidenziato per i vari tipi di oro (12, 14, 18 o 24 carati).
I siti di compro oro online offrono la possibilità di bloccare il prezzo che si è trovato quel giorno e a quell’ora, così da recarsi poi in negozio per concludere l’affare. Il blocco del prezzo non obbliga alla vendita dei propri gioielli, nel caso si cambiasse idea.
Questa è una comoda opportunità, perché il prezzo dell’oro cambia continuamente e la quotazione di domani potrebbe essere inferiore a quella di oggi.

Una buona strategia, anche per avere le idee chiare su quanto si può contare di guadagnare, è quella di pesare in casa propria l’oro che si vuole vendere, su una bilancia digitale da cucina. Così facendo si può sapere, con buona approssimazione, quanti grammi di oro si posseggono e se la pesatura che sarà fatta in negozio sarà realistica. Naturalmente, se i gioielli hanno pietre o altro, il peso di queste parti dovrà essere sottratto.
Una volta stabilito che si hanno da cambiare un tot di grammi di oro e si è trovata, e bloccata, la massima quotazione oro, ci si può recare in negozio.
Il compro oro serio chiederà i documenti, peserà l’oro alla presenza del cliente ed applicherà la quotazione concordata.
Se tutto risulta convincente e si decide che è il caso di concludere l’affare, la cifra concordata sarà pagata con assegno, se superiore a 2.999 euro.
Se qualcosa non convince, è bene provare a chiedere in più negozi di compro oro. In ogni città e paese ce ne sono diversi ed è sempre bene cercare quello che ci dà fiducia, ma anche quello che ci offre la massima quotazione oro.
Non bisogna però farsi allettare da offerte esagerate, al di fuori di ogni logica di mercato, nè da proposte poco serie, come quella di pagare in contanti cifre superiori a quella consentita per legge, magari frazionandola in più parti.

Serietà e professionalità devono essere ben trasparenti e, se ci informa prima, navigando in rete e raccogliendo informazioni da più fonti, è davvero possibile trasformare oggetti di oro usato in una cifra da utilizzare per bisogni più impellenti o più piacevoli.
Orecchini spaiati, bracciali rotti e collanine mai utilizzate sono diventate la possibilità concreta di fare un viaggio tanto desiderato.
Con attenzione e con la giusta informazione, in poche ore, i graditi regali dei parenti sono diventati ciò che loro desideravano: qualcosa che desse piacere.

Valutazione oro usato oggi

gioielli in oro giallo e pietre colorateIl settore delle compravendite dell’oro usato è stato oggetto di notevoli novità, in modo da tutelare meglio i clienti ed evitare truffe e riciclaggio. Per questo motivo le transazioni commerciali sono oggi caratterizzate da una più grande sicurezza e chi decide di alienare il proprio oro vecchio può farlo in tutta tranquillità. Inoltre, il continuo aumento del valore del metallo aureo sui mercati consente un notevole guadagno e la salute di questo particolare settore. Vendere i propri gioielli oppure oggetti preziosi non è più una decisione inusuale, ma al contrario è sempre più diffusa. Infatti vendere il proprio oro vecchio significa liberarsi di oggetti d’oro e monili inutilizzati oppure rotti e avere a disposizione dei contanti in modo assolutamente legale, rapido e facile.

La decisione di monetizzare l’oro usato risponde a diverse motivazioni: ad esempio può servire per coprire una spesa imprevista oppure per finanziare qualche acquisto (un nuovo smartphone, un televisore, una lavatrice) senza incidere sul proprio bilancio mensile o su quello familiare. In ogni caso è fondamentale seguire alcune piccole regole basilari, così da poter ottenere la valutazione migliore. Innanzitutto bisogna tenere a mente la distinzione tra oro 24 carati e oro 18 carati: il primo è il metallo puro e si caratterizza per un contenuto minimo di metallo aureo del 99,5%. Il suo valore viene determinato in Borsa sulla piazza di Londra due volte al giorno, la mattina alle 10:30 e il pomeriggio alle 15:00 (ora locale). Il prezzo fissato viene poi recepito e applicato da tutti i mercati che trattano l’oro. L’oro 18 carati, invece, è una lega e può essere presente in tante forme diverse: in ogni caso il contenuto di metallo aureo è una percentuale del 75%. La parte rimanente consiste in vari materiali leganti, che danno maggiore resistenza e durabilità all’oro. Possono essere rame, nichel, palladio, argento e cobalto: a seconda del metallo usato la colorazione della lega cambia e si può parlare di oro giallo, blu, bianco, rosa oppure verde.
L’oro usato è quasi sempre oro 18 carati: di conseguenza è necessario sottrarre al valore del metallo puro una percentuale del 30-35%. Si tratta di una cifra variabile perché in genere le varie attività di compro oro applicano prezzi differenti in base alle spese che devono sostenere. Ad esempio se il metallo 24 carati in Borsa ha una quotazione di 37 euro il grammo, l’oro usato ha un valore ideale di 25 euro al grammo. Si tratta di un punto di riferimento per avere un’idea di quanto valgano in realtà gli oggetti che si vogliono vendere. Per questo motivo è fondamentale che i clienti comparino le diverse valutazioni in modo da poter trovare quella più conveniente. Basta consultare i vari siti internet dei compro oro operanti nella propria zona per poter avere tutte le informazioni che servono e comparare le diverse quotazioni. Molti siti inseriscono anche un grafico per monitorare in tempo reale l’andamento del prezzo dell’oro, così da sapere quando è meglio vendere per ottenere un buon guadagno. Si consiglia di optare per i grandi brand oppure per le reti di franchising, perché hanno standard più alti e sono più diffusi sul territorio: così è più facile trovarne uno localizzato nelle vicinanze della propria casa.
In secondo luogo è possibile sfruttare i servizi che molti compro oro aggiornati mettono a disposizione della clientela: il più diffuso è il Blocca Prezzo. Si tratta di una soluzione per proteggere la transazione commerciale dalle possibili fluttuazioni dell’oro in Borsa. Ad esempio, se ci si appresta alla vendita del proprio oro usato, ma si teme che le variazioni della quotazione borsistica possano renderla meno conveniente, è posibile adoperare questo servizio. In pratica si valuta l’oro usato online e si blocca la quotazione applicata: in questo modo si hanno a disposizione 24 oppure 48 ore (i tempi dipendono dall’attività commerciale) per recarsi in negozio e completare la vendita. Il Blocco Oro è gratuito e senza impegno, quindi si può sempre cambiare idea nel caso che il valore dell’oro salga nelle ore successive. Alcuni compro oro propongono anche una controfferta nel caso un loro concorrente offra al cliente una valutazione migliore.
Dato che molte persone sono sensibili al tema della sicurezza, alcune attività commerciali propongono una valutazione gratuita e senza impegno direttamente a casa. Basta telefonare al compro oro che offre questo servizio e prendere appuntamento con l’incaricato: si tratta di una persona assolutamente affidabile ed esperta, che valuterà i pezzi da vendere. In un secondo momento il privato, se decide di accettare l’offerta, su reca presso la sede fisica del negozio per terminare l’operazione commerciale. In questo modo si evita di dover girare portando con sè una quantità di preziosi senza sapere se la vendita andrà a buon fine. Questo servizio è una risposta che alcuni punti vendita hanno elaborato per ovviare al fatto che per legge non è consentita la vendita online di metalli preziosi.

Preziosi come trasformarli in denaro contante

preziosiCon il perdurare della crisi economica oppure nel caso spesso frequente di dover far fronte a spese impreviste diventa sempre più necessario avere una riserva di contante in più: una soluzione molto diffusa e sempre più praticata consiste nel vendere i propri gioielli e/o oggetti preziosi. Fino a qualche anno fa era pratica comune rivolgersi a un banco di pegni, tuttavia ora si assiste a un’esplosione del fenomeno dei compro oro. Si tratta di esercizi commerciali specializzatosi nell’acquisto di oggetti d’oro (ma anche di argento e alti metalli di pregio) dai privati: la transazione è molto semplice e viene effettuata a peso. Infatti l’oro ha una quotazione ben precisa e, dopo aver pesato l’esemplare su una bilancia, si calcola l’importo da corrispondere al venditore. Lo stesso servizio viene erogato dai banco metalli, che tuttavia devono seguire regole più stringenti sia per quanto riguarda la loro forma sociale che per i requisiti da soddisfare per legge. Quella descritta è la procedura base, però è necessario seguire alcuni accorgimenti fondamentali per poter vendere l’oro usato nel modo migliore possibile oltre che in totale sicurezza: in questo modo si evitano inganni e truffe, non si incorre in sanzioni e si ottiene la massima valutazione consentita dal mercato. Si tratta di regole non scritte, ma che bisogna conoscere prima di affidarsi a un compro oro per la vendita del proprio oro vecchio.

Per prima cosa è necessario tenere a mente che l’oro impiegato in oreficeria e in gioielleria non è puro, ma una lega: di conseguenza ha un valore inferiore rispetto a quello del metallo prezioso quotato in Borsa. In genere il prezzo esposto all’esterno si riferisce, almeno negli esercizi commerciali più seri, già all’oro 18 carati, tuttavia ci sono compro oro che propongono quotazioni uguali o addirittura superiori al valore dell’oro 24 carati. In questi casi si ha a che fare con negozi poco affidabili e che al momento della transazione applicano una quotazione differente rispetto a quella reclamizzata: per ovviare a questo inconveniente è necessario controllare sempre quale sia il valore attuale dell’oro, tenendo conto che nel corso della stessa giornata può salire oppure scendere di alcuni centesimi. Si tratta di un accorgimento fondamentale per essere sicuri di vendere i propri preziosi nel momento in cui il valore dell’oro è in salita, ottenendo un importo maggiore.
Al tempo stesso si consiglia di pesare personalmente gli oggetti d’oro a casa prima di andare in negozio per venderli: in questo modo si ha un termine di paragone per la pesatura del compro oro. Infatti la valutazione dell’oro avviene a peso e l’operazione deve essere eseguita davanti al venditore. Inoltre è fondamentale verificare quale sia il prezzo medio applicato nella zona in cui si vive. Tutte queste operazioni possono essere fatte consultando il sito dei vari compro oro, dove sono riportate le quotazioni dell’oro aggiornate: in alcuni di questi siti è possibile usufruire del servizio blocca prezzo: si tratta di un accorgimento molto pratico, il cui obiettivo è mettere al riparo la vendita dell’oro vecchio da improvvise cadute di prezzo, provocate a loro volta dalle oscillazioni di Borsa. Decidendo il bloccare la quotazione applicata dall’esercizio commerciale si evita di dover accettare una cifra inferiore se il valore dell’oro dovesse scendere per motivi imprevedibili nell’arco di poche ore tra la decisione di effettuare la vendita e l’effettivo arrivo in negozio; la vendita viene poi perfezionata con calma nelle successive 48 ore.
In ogni caso si consiglia sempre di rivolgersi a un compro oro oppure a un banco metalli serio, affidabile e conosciuto sul mercato. Sono da privilegiare i grandi gruppi oppure gli operatori affiliati a un’azienda diffusa sul territorio nazionale. Si consiglia di verificare sul sito della Banca d’Italia l’elenco degli operatori professionali nel settore dell’oro, cioè che sono stati autorizzati ad acquistare oro usato dai privati e che soddisfano alcuni requisiti per una transazione sicura. All’interno della lista si sceglie la sede che propone la quotazione migliore e che risulta più comoda da raggiungere.

Orologi di prestigio usati, compro Rolex di seconda mano

vintage-air-king-1002I compro Rolex di seconda mano sono delle attività che si stanno sviluppando sempre più, e che corrispondono quasi sempre a delle gioiellerie che associano alla vendita di articoli nuovi quella di prodotti usati, i quali godono comunque di grande blasone e di una notevole domanda di mercato.

Quello degli orologi di lusso usati è appunto un mercato particolarmente florido, soprattutto per quanto riguarda i Rolex, orologi di indiscusso fascino che sono considerati una vera icona di lusso a livello internazionale.
Orologi come questi si conservano in modo impeccabile negli anni, di conseguenza acquistarli nuovi o usati fa davvero poca differenza sul piano estetico e funzionale, allo stesso tempo si tratta come detto di preziosi sempre estremamente gettonati, ragion per cui la domanda che li riguarda è sempre elevatissima.
Se si possiede un orologio Rolex originale e si sta pensando di venderlo, rivolgersi a dei compro Rolex è senza dubbio la soluzione migliore, quella che garantisce non solo la massima remuneratività, ma anche la più solida sicurezza nella transazione.
I compro Rolex acquistano dunque orologi Rolex usati da privati, per poi rivenderli ai loro clienti, la funzione di queste aziende non è di semplice intermediazione, ma è determinante anche per garantire a chi acquista la certezza assoluta che il modello comperato, per quanto usato, sia originale: nei negozi che praticano questo tipo di attività, infatti, è sempre presente un professionista esperto in grado di determinare con certezza l’originalità degli orologi trattati.
Come fare, dunque, se si vuol vendere il proprio Rolex a uno di questo negozi, per trasformarlo immediatamente in liquidità?
Anzitutto è fondamentale affidarsi esclusivamente a negozi professionali, in grado di fornire delle valutazioni precise e di operare nel pieno rispetto delle normative che disciplinano questo tipo di compravendita.
Prima di vendere il proprio Rolex, ovviamente, è positivo accertarsi autonomamente della sua originalità nel caso in cui l’articolo sia stato regalato, oppure qualora sia stato acquistato da un privato piuttosto che da una gioielleria.
Il valore di un orologio di lusso, che si tratti di un Rolex o di un modello appartenente ad altri brand, è legato anche alla presenza di tutta la documentazione relativa al singolo modello: non c’è da stupirsi, dunque, se un Rolex dotato della sua scatola originale e di tutta la documentazione che lo riguarda sia considerato commercialmente molto più interessante rispetto a un Rolex che ne è privo, anche in considerazione del fatto che molti collezionisti pretendono in modo tassativo la presenza di questi elementi.
Il compro Rolex al quale ci si affida deve ovviamente operare in maniera professionale e nel pieno rispetto di tutte le normative del settore: nel caso in cui i titolari di un punto vendita si manifestino interessati all’acquisto di un determinato modello è fondamentale che richiedano i documenti al privato dal quale stanno acquistando, allo stesso tempo la transazione deve essere minuziosamente censita.
Nel caso in cui l’importo della transazione sia superiore a 999 € bisogna evitare di farsi pagare in contanti: per tutti i pagamenti pari o superiori a 1.000 €, infatti, è indispensabile che il pagamento sia effettuato tramite modalità tracciabili, ovvero ad esempio tramite un bonifico o tramite un assegno.
Questa raccomandazione è importante alla luce delle vigenti normative relative all’antiriciclaggio, di conseguenza pagare e ricevere somme in contanti oltre le soglie indicate costituisce a tutti gli effetti un reato.
Va ricordato che recentemente la soglia massima di pagamento in contanti è stata elevata da 1.000 € a 3.000 €, tuttavia è comunque preferibile evitare dei pagamenti in contanti pari o superiori a 1.000 €, per una maggiore sicurezza personale.
Affinché tutto sia effettuato in modo trasparente e nel pieno rispetto delle normative del settore, inoltre, è sempre importante che il privato che vende il suo Rolex esiga dall’esercente una copia dell’operazione di acquisto/vendita che è stata posta in essere, e che la conservi sempre con attenzione qualora un domani dovesse rivelarsi utile.
Se si possiede un Rolex e si intende venderlo per ricavarne liquidità, dunque, le possibilità sono davvero tantissime, e non è affatto complicato individuare un compro Rolex interessato.
Le gioiellerie che si occupano di questo tipo di compravendita relativa ad orologi lussuosi trattano solo ed esclusivamente marchi blasonati, e tra questi rientra senza alcun dubbio anche Rolex, anzi questa nota casa produttrice svizzera corrisponde probabilmente a uno dei brand più apprezzati e richiesto a livello internazionale.

Argento e punzonatura

argentoL’argento è un metallo prezioso di colore bianco-grigio, duttile e lucente, è molto diffuso in natura sia allo stato puro che associato ad altri minerali (piombo, rame, zinco e oro). Nel primo caso il metallo si trova sotto forma di filamenti, lamine e nastri intrecciati, tuttavia la maggior parte delle estrazioni proviene da formazioni rocciose in cui l’argento è frammisto ad altri materiali. Per questo è necessario effettuare lavaggi chimici per eliminare le scorie.

Fin dall’antichità l’argento ha attirato l’attenzione e l’interesse degli uomini grazie alle sue caratteristiche: non si ossida e si mantiene inalterato con molta facilità. Infatti la colorazione giallastra o bruna che ne altera il colore lucente è causata dai gas solforosi contenuti nell’aria, combinati con l’azione dell’aria e del riscaldamento. Per preservare la bellezza è sufficiente avvolgere gli oggetti d’argento in carta velina o in un panno e riporre in sacchetti di plastica ermeticamente chiusi. In caso di elementi da esporre, ad esempio un servizio, basta lavarli con acqua bollente e bicarbonato o acqua calda e detersivo oppure spolverarli con un panno soffice e un po’ di alcol.

Questo metallo è il miglior conduttore naturale di elettricità e calore, quindi conosce tante destinazioni, tra cui quella industriale e farmacologica; tuttavia il suo impiego principale è la produzione di monete e di gioielli. Infatti, esattamente come tutti gli altri metalli preziosi, l’argento è sempre stato un simbolo di prestigio e a partire dal Settecento è stato usato largamente dalla borghesia come status symbol. Non si parla soltanto di gioielli, ma anche di vasellame e di pezzi decorativi, che rappresentavano un buon investimento in quanto potevano essere riconvertiti facilmente in materia prima.

La storia dell’argento si lega strettamente a quella degli uomini che l’hanno lavorato, alle innumerevoli botteghe di argentieri e agli artisti che hanno saputo trasferire nelle opere da loro realizzate i tratti significativi della loro epoca. Intorno al Duecento, quasi contemporaneamente in tutta Europa, si diffuse l’uso della punzonatura: si tratta di veri e propri marchi (detti in gergo punzoni), che hanno ancora oggi la funzione di proteggere i clienti da possibili frodi. Sono lettere, simboli, nomi e numeri impressi sulla superficie dell’oggetto in dimensioni minuscole, tanto che per leggerli occorre una lente ingrandimento: in questo modo non si rovina l’estetica del risultato, ma si permette al cliente di conoscere l’esatta proporzione tra l’argento e gli altri metalli della lega usata. Infatti non bisogna dimenticare che l’argento è un metallo estremamente duttile e che quindi viene associato al rame così da renderlo più rigido e lavorabile. Il rapporto tra la quantità di argento e quella di rame all’interno della lega è chiamato titolo ed è indicato i millesimi: in genere si usano tre titoli, cioè 800, 925 e 950. Di conseguenza su mille parti di materiale rispettivamente 800, 925 e 950 sono di argento e 200, 75 e 50 di rame. Per questo è fondamentale controllare sia il peso che il titolo quando ci si rivolge ai compro argento per vendere i propri vecchi oggetti in argento.

Vista l’importanza del titolo nel determinare il valore di un oggetto in argento, i vari governi hanno emanato nel corso del tempo leggi severe per fissare i parametri da seguire nel settore dell’argenteria e del commercio del metallo. Al tempo stesso sono stati creati appositi uffici di controllo, detti di zecca, di garanzia, del marchio o del bollo. Qui degli esperti verificavano il titolo con la tecnica dell’assaggio, cioè esaminando attentamente le caratteristiche fisiche dell’argento. Sono la duttilità e il biancore a determinare con un buon grado di approssimazione la ricchezza della lega e la purezza del metallo: maggiore è la percentuale di argento presente nella lega e più il metallo è di colore chiaro.

In Italia dal 1968 i produttori sono vincolati per legge all’uso di due punzoni: il primo riporta il titolo (800, 925 o 950) all’interno di un ovale. Il secondo riguarda la stessa azienda produttrice e vede l’impressione sul metallo delle iniziali della provincia in cui opera la ditta e il suo numero di matricola rilasciato dalla Camera di Commercio locale. Il punzone è preceduto da una stella e contenuto all’interno di un esagono. Per legge non sono ammessi altri tipi di punzonatura, tranne la firma vera e propria dell’artigiano e sempre a titolo supplementare e facoltativo.

Oro puro o lavorato

oro lavoratoNon c’è bisogno di fare delle ricerche particolari per sapere che più un prodotto è raro, più sale la richiesta e di conseguenza il valore. Questo assioma è valido, per esempio, per le opere d’arte ma anche per i metalli presenti sulla Terra.

Soffermandoci su questi, uno fra i più diffusi è sicuramente il ferro, costituisce circa il 35% della massa del nostro pianeta ed è il sesto per quanto riguarda la concentrazione nell’universo. Conosciuto già dagli Ittiti circa quattromila anni prima della nascita di Cristo, veniva usato per costruire punte di lancia ma anche gioielli perché gli uomini a quel tempo conoscevano solo il ferro meteoritico e non era facilmente reperibile. Quindi era considerato raro e prezioso.

Col passare del tempo le popolazioni hanno scoperto il sistema per estrarlo e quindi ha perso la sua rarità ed è diminuito anche il valore che gli veniva attribuito. Al giorno d’oggi possedere oggetti fatti con leghe di ferro come, per esempio, l’acciaio è comune in ogni famiglia. Gli unici oggetti, per così dire preziosi, che si possono trovare costruiti con leghe di questo minerale, possono essere orologi o qualche monile che deve il costo elevato più alla marca che al valore intrinseco del metallo.

Nell’arco dei secoli, l’uomo ha trovato altri minerali da considerare preziosi, l’argento è uno di questi. La produzione mondiale annuale è altissima, si superano le ventiseimila tonnellate. È abbastanza facile da estrarre e altrettanto da lavorare. È bianco, lucido, tenero ed è il miglior conduttore di elettricità e calore.

Attualmente viene usato in differenti settori: nella fotografia, per coniare monete e per la produzione di componenti elettronici. Annerisce a contatto con l’aria. Ne viene fatto largo uso per produrre oggetti di un certo peso quali cornici, vassoi, posate e simili. Stiamo parlando, ovviamente, della parte dell’oreficeria denominata argenteria.

Si trovano facilmente in commercio anche orecchini, bracciali, collane e anelli. Il loro prezzo è quasi sempre abbordabile ai più. Per essere sicuri dell’autenticità del metallo si deve fare caso al marchio identificazione o punzone. In Italia si usa un numero che, in base alla quantità espressa in millesimi di argento presente nell’oggetto, può essere 800 o 925. Il 999, ossia argento quasi puro, si può trovare su lingotti. Ogni paese segue una propria disciplina legale, per esempio, in Inghilterra, viene usato un punzone con un leone passante a sinistra.

Il platino, altro minerale raro, è in effetti presente sul pianeta in quantità doppia dell’oro, ma la sua estrazione è talmente complicato da renderlo più prezioso dell’aureo metallo. Raramente si trova allo stato puro, è quasi sempre associato ad altri minerali quali l’iridio, il rodio o il rutenio, a volte con ferro e rame o addirittura oro. È praticamente inattaccabile dagli acidi, ancor più dell’oro stesso, si scioglie solo in acqua ragia, miscela composta da acido nitrico e acido cloridrico. Ha un colore bianco grigio simile all’argento.

Inizialmente non veniva molto considerato, tanto che il suo nome, platino, è un diminutivo di plata, che in spagnolo significa argento. Il primo Stato a valorizzarlo è stata la Russia che, nell’Ottocento, lo ha usato per coniare monete. Non avendo la brillantezza dell’oro ed essendo quindi, per così dire più discreto, ed avendo un costo elevato ha un mercato di nicchia. Ma un gioiello di platino ha sicuramente un fascino particolare.

L’oro è considerato il metallo prezioso per eccellenza. Di colore giallo, tenero, duttile e malleabile può essere intaccato solamente dall’acqua ragia e dallo ione cianuro.

In considerazione del suo alto grado di malleabilità non può essere usato allo stato puro, ma in lega con altri metalli. Si ottengono così delle colorazioni che caratterizzano fortemente e gradevolmente gli oggetti di oreficeria che vengono creati. Per mantenere il classico colore giallo si usa una lega composta al 75 % da oro, unito ad un 12 % di argento e un 13 % di rame. Per ottenere oro rosa basta aumentare fino al 20 % il rame e diminuire di conseguenza l’altro metallo.

L’oro bianco ha una percentuale di argento, nichel o palladio pari al 25 %.

Ogni colore e lega vengono preferiti in base al gioiello che si vuole realizzare o alla moda del momento.

La purezza dell’oro si misura in carati. Il metallo puro ha ventiquattro carati. Solitamente, sempre a causa della duttilità, viene usato oro a diciotto carati. È comunque preferibile farsi consigliare da un compro oro di fiducia per non cadere in errore.

Cosa influenza il prezzo dell’oro

prezzo dell'oroL’oro è il metallo prezioso per eccellenza. La sua principale caratteristica è quella di essere incorruttibile nel tempo, duttile e molto vario nelle applicazioni possibili. Come avviene per qualsiasi altra materia prima, anche nel caso dell’oro esiste un mercato che ha il compito principale di stabilire, sempre in riferimento all’oro, la sua quotazione, ovvero il valore monetario da attribuire al metallo prezioso.

Prima di capire quali effettivamente possono essere i fattori e le notizie che hanno il potere di influenzare o modificare l’andamento di borsa di questo metallo prezioso bisogna dire che le quotazioni del prezioso metallo giallo vengono espresse in dollari per oncia troy (particolare tipologia di unità di misura che corrisponde a circa 31 grammi). L’importo del prezzo dell’oro è soggetto, per sua natura, a continue variazioni. Per un motivo prevalentemente di ordine pratico, 2 volte al giorno la borsa di Londra ne fissa un prezzo di riferimento, conosciuto in ambito finanziario con il termine fixing. Questo meccanismo particolare esiste da quasi un secolo, ovvero dal 1919. Prima erano 5 i grandi colossi finanziari che ne prendevano parte, ovvero Scotia Mocatta, HSBC, Deutsche Bank, Barclays e Societé Générale. Ad oggi la Deutsche Bank non ne fa più parte, ovvero da quando nel 2014 (abbastanza a sorpresa) ha annunciato l’abbandono del cosiddetto club del fixing.

Borsisticamente, il mercato dell’oro si basa sulla compravendita riguardante i contratti dell’oro. Quasi mai, infatti, si verifica uno scambio di oro fisico con il denaro.

Veniamo adesso ad analizzare alcuni dei fattori che possono andare ad influenzare, positivamente o negativamente a seconda degli eventi, il prezzo dell’oro sul mercato. Essendo questo valore fissato esclusivamente in dollari, è una conseguenza più che altro logica che il valore della valuta americana influisca sul valore dell’oro in modo inversamente proporzionale. Questo vuol dire che se il dollaro sale, il prezzo dell’oro scende dato che per comprare la stessa oncia d’oro serviranno comunque meno dollari.

In periodi in cui vige una grande instabilità sul profilo politico ed economico di una determinata nazione, si assiste ad influenze, a volte molto significative per quanto concerne il prezzo dell’oro. Questo, infatti, è considerato sin dal 2009 come un bene di rifugio e non a caso da quel momento ha raggiunto prezzi davvero inimmaginabili. Per questo motivo, laddove la situazione politica ed economica imponga a chi investe di abbandonare quelli che sono considerati investimenti ad alto rischio, di conseguenza aumentano in maniera non indifferente gli investitori che si riversano sul mercato dell’oro, ritenuto molto più sicuro.

Nel momento in cui si parla di prezzo dell’oro, si tende sempre di più ad associarne le variazioni (che come detto possono davvero essere continue e ben sostanziose) a tutti quei fattori che contribuiscono a far variare anche l’andamento del prezzo del petrolio. L’oro nero, quindi, è il caso di dirlo, va proprio a braccetto con l’oro giallo. Più però che parlare di una vera e propria influenza, si deve parlare di un rispecchiarsi dell’uno nell’andamento dell’altro. Questo avviene perché si tratta di 2 mercati che di base possono essere influenzati dai medesimi fattori: attentati, guerre, crolli economici coinvolgono dollaro, oro e petrolio in maniera parallela tra loro. Dove risiede la motivazione di un comportamento finanziario di questo tipo? Non è complicato da spiegare e nemmeno da comprendere. Tutto risiede nel timore fondato che a causa di eventi tragici e drammatici come quelli citati (e di cui purtroppo la storia conserva numerose testimonianze), la moneta possa andare incontro alla perdita quasi totale del suo valore rendendo quasi pari a zero il suo potere d’acquisto, mandando in rovina milioni e milioni di persone in tutto il mondo.

L’andamento del prezzo dell’oro dipende anche dallo stato di salute di molte economie mondiali, specialmente in riferimento alle cosiddette zone emergenti. Questi sono direttamente correlati al prezzo dell’oro dal momento che non è raro che i Paesi in cui si sta verificando una forte crescita si possano acquistare quantitativi di oro sempre maggiori. In prima linea si collocano senza dubbio le economie di Paesi come l’India, la Russia e la Cina, anche se ultimamente si sono aggiunti alla lista anche nuove realtà emergenti quali la Siria, il Medio Oriente e l’Egitto dove la crescita costante ha fatto aumentare anche la loro richiesta di materie prime (tra cui in primis l’oro).

Il valore del prezzo dell’oro è influenzato anche dal potere delle banche centrali perché queste detengono gran parte della produzione di oro come riserva aurea. Lo stesso dicesi anche per il fondo monetario internazionali. Due nomi, quindi, questi, che hanno notevole influenza sull’oro.

Negli ultimi anni si è assistito ad una continua ascesa del prezzo dell’oro e per alcuni Paesi questo rappresenta una vera e propria ricchezza. Si parla, nello specifico, di nazioni come l’Australia, il Perù, gli Stati Uniti, la Russia e la Cina che risultano, fin dai tempi più antichi, legati all’oro (che veniva utilizzato anche come moneta). L’oro ha iniziato ad essere quotato in borsa in tempi relativamente recenti, risalendo questo evento, per la prima volta, al 1971.

Argento: metallo prezioso

argentoL’argento è un metallo di transizione con simbolo Ag nella tavola periodica degli elementi. Si tratta di un metallo dall’aspetto bianco e lucido e che ha la migliore conduttività sia di calore che di elettricità tra i diversi elementi metallici. L’argento è piuttosto malleabile e duttile, anche se poco meno dell’oro, e ha una lucentezza bianca che si accentua quando viene lucidato.

L’argento viene impiegato principalmente come metallo prezioso. I suoi alogenuri, come ad esempio il cloruro d’argento, è importante perché è usato in fotografia. L’argento viene utilizzato anche nell’industria per poter creare dei contatti ad alta conduttività nei prodotti elettrici o in quelli elettronici. Viene anche usato per le emulsioni fotografiche o perfino per produrre degli specchi che abbiano maggiore riflettenza.

Nell’antichità, in particolare dall’VIII secolo, l’argento veniva usato per fare le monete e, grazie al suo splendore candido, ancora oggi è usato molto per svariati articoli di gioielleria.

L’argento è conosciuto fin dai tempi antichi e il suo termine deriva da quello latino argentum e da quello greco αργύριον, ossia dalla radice αργός che significa “splendente, bianco”.

Gli alchimisti di un tempo associavano, come simbolo, all’argento la luna crescente. Infatti in molte teologie l’argento è messo in relazione alla Luna o alle divinità femminili lunari.

Il valore di questo metallo però calò bruscamente quando furono scoperti i numerosi giacimenti nell’America Latina: ciò causò una grande inflazione che ne fece diminuire il valore.

Durante il XIX secolo l’argento venne poi demonetizzato come successivamente anche l’oro, ma quest’ultimo resta ancora oggi nei forzieri di banche centrali. Da allora c’è una forte disponibilità di argento, anche se la produzione mineraria, comunque inferiore ai consumi, sia alta. Perciò l’argento ha un valore di gran lunga inferiore agli altri metalli preziosi. Per quanto riguarda ad esempio il rapporto tra oro e argento, nei tempi è cambiato: dal 1300 ai primi dell’800 era fisso di 1 a 16, alla fine dell’800 si è alzato fino al record di 1 a 153 avutosi nel 1939. Successivamente è ridisceso a 1 a 28 negli anni settanta ed è risalito a 1 a 110 negli anni novanta. Oggi il rapporto è molto volatile e varia da 1 a 46 a 1 a 93.

Nonostante ciò anche l’argento viene considerato, come l’oro, un bene rifugio. Il titolo dell’argento è la percentuale minima di metallo puro presente in una lega con cui è composto un oggetto. I lingotti d’argento in commercio hanno in genere un titolo 999/1000, in quanto la lega è fatta dal 99,9% di argento puro. I gioielli e gli oggetti invece hanno titolo 800, 835 o 925.

Il metallo marchiato con titolo 925, è definito argento Sterling e garantisce una composizione di 925 parti di argento e 75 di un qualsiasi metallo, in genere rame. Per lavorazioni particolari è usato in lega con lo zinco, al massimo allo 0,5%.

In ogni stato esistono leggi sui marchi da riportare su oggetti d’argento per la garanzia degli acquirenti. In Italia esistevano diversi simboli a seconda del periodo ma dopo l’unità d’Italia fu introdotta un’unica punzonatura, con una testa di donna che ha alla base il numero 1 che indicava titolo 950, 2 per il titolo 900, 3 per quello 800. Successivamente ci sono state altre variazioni nella punzonatura e una legge del 1999 ha introdotto anche un punzone nuovo nei casi in cui l’argento è una copertura di un altro materiale, con la lettera R in un quadrato.

L’argento ha avuto un suo sviluppo nel corso dei secoli: è stato spesso all’ombra dell’oro, nonostante a volte superasse l’oro in termini di valore. Ma resta ancora un materiale insostituibile nell’industria e il suo prezzo ha sempre retto nel corso dei secoli.

Per l’argento, a differenza  dell’oro, la quotazione viene stabilita una volta al giorno. Nel corso del tempo il fixing dell’argento ha subito diverse variazioni sia in positivo che in negativo, anche se meno importanti rispetto quelle dell’oro. L’Argento oggi è quotato al grammo oppure all’oncia, a seconda il mercato di riferimento. In genere in Italia si indica in euro il valore per grammo oppure per chilo. Quando si desidera vendere un oggetto d’argento è bene conoscere il suo valore: questo si calcola sia in base al valore che l’argento ha in borsa che in base alla percentuale di argento che è contenuta nel singolo oggetto.

La scala completa che identifica le varie tipologie di argento, e di conseguenza la quotazione, è la seguente :

· Argento puro 999

· Argento 925

· Argento 900

· Argento 835

· Argento 800